Strada facendo

UN AMICO, DUE STELLE E UN PICCOLO PRINCIPE

Quando si va in un posto come il Piccolo Principe di Viareggio, al momento della scelta di cosa mangiare è decisamente meglio lasciar fare allo chef. Non fate come me che, vuoi la serata con diverse persone, vuoi il fatto che avrei voluto assaggiare certe cose in un momento più tranquillo, con lo chef che ogni tanto viene a raccontarmi qualcosa del piatto, ho preso il menu degustazione “Mare”. Incalzato anche da moglie e figlio su cosa prendiamo o cosa sarà meglio….!
Insomma, siamo andati dritti spediti sul degustazione mare.

A me, faceva piacere, di raccontarvi brevemente questo menu, composto di piatti sfiziosi, nuovi e un inossidabile classico.

Ma iniziamo dall’Entreé composto da un’Ostrica appoggiata su un cubo di anguria e una cremina allo zafferano, gocciolata intorno alla composizione. Che dire…..bellissima fusion! Semplice ma molto efficace in quanto a gusto.
E ancora…..uno Scampo su pane e pomodoro, in un guazzetto di mozzarella affumicata, con melanzana e basilico. Grandissimo assaggio, dotato di uno stupendo equilibrio.

Dopodiché parte il menu, con la Triglia di scoglio in salsa al cacciucco, gambero e calamaretto con panzanella vegetale. Inutile sprecare parole sulla piacevolezza di questo piatto. Salsa di cacciucco strepitosa……
Dopo la triglia le Capesante cotte e non cotte, con rape, caviale (di quello serio….!) e yogurt, credo al lime. Un mix intrigante e suggestivo. Troppo poco per essere così “bono”.
A questo punto il “classico” dello chef: La Calamarata. E su questo piatto, arcinoto a tantissime persone, sono state dette sempre tante cose e spese tante parole che è inutile aggiungere altro oltre a: “veramente buono”.

Dopo la calamarata arriva un piatto che a me è piaciuto un casino, e cioè i Ravioli di pasta verde, ripieni di baccalà e lumachine di mare, con alghe e pomodoro giallo. Da provare sicuramente alla carta, dove questi bon bon sono più numerosi e quindi si gode di più!!!
Poi l’unico secondo in programma, a chiudere la rassegna culinaria, con un San Pietro al coriandolo, topinambur, carciofi e gamberi rossi. Ottimi abbinamenti, ottimi equilibri e cotture.
Infine il dessert: una Declinazione di Tarte Citron. Bello, particolare; per me uno di quei dessert di nuova generazione di cui non sono proprio un grande sostenitore ma decisamente un grande ambasciatore di tecnica e innovazone gustativa che comunque sia appaga il palato e ti fa chiudere in bellezza una bellissima cena fatta a bordo piscina, su quel bel tetto sopra Viareggio, confortati da un arietta che ci ha permesso di portare a fine, senza troppo soffrire il caldo bestiale di questi giorni, la cena.

Qualcuno si chiederà…..e i vini????

Quando sono con la famiglia, in genere scelgo UN vino tranquillo a tutto pasto e in questo caso la scelta è andata per un Soave Classico INAMA, Vigneti di Foscarino. Buono, piacevolmente minerale.

Ciliegina sulla torta, lo chef, che al momento dei saluti, mi ha detto….” O Mollo, tu hai scelto il menu degustazione di mare senza lasciar fare a me, ma secondo me diversi piatti di quello di Terra erano ancora più interessanti. E ancora meglio sarebbe stato un mix dei due. O vai….l’hai voluta???? O pigliala……!!!

Ecco perché, in certi posti, se di cucina qualcosa uno ci capisce e si vuole emozionare davvero, forse, la cosa migliore è davvero lasciar fare allo chef…!!!!!!!!

Saluti e baci!

Claudio MolloUN AMICO, DUE STELLE E UN PICCOLO PRINCIPE

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